Giuseppe Verdi (1813 - 1901)
The Operas of Giuseppe Verdi
"Aida"
Opera in quattro atti
Musica di Giuseppe Verdi
Libretto di Antonio Ghislazoni
Cast: Aida, soprano (Schiava etiope) Radamès, tenore (Capitano della guardie) Amneris, mezzo-soprano Amonasro, baritono (Re d‘Etiopia e padre d‘Aida) Ramfis, basso (Capo dei Sacerdoti) Il Re, basso (Padre d‘Amneris) Sacerdotessa, soprano Un messaggero, tenore
Sacerdoti, Sacerdotesse, Ministri, Soldati, Capitani, Schiavi e Prigioneri etiopi, Popolo egizio ecc.
Atto I: Scena I, Scena II
Atto II: Scena I, Scena II
Atto III
Atto IV: Scena I, Scena II
ATTO I
SCENA I Scena I, Scena II (Atto I)
Sala nel palazzo del Re a Menfi
(A destre e a sinistra, una colonnata con statue e arbusti in fiore. Grande porta nel fondo, da cui si scorgono i templi, i palazzi di Menfi e le Piramidi)
(Radamès e Ramfis)
RAMFIS Sì: corre voce che l‘Etiope ardisca Sfidarci ancora, e del Nilo la valle E Tebe minacciar. Fra breve un messo Recherà il ver.
RADAMÉS La sacra Iside consultasti?
RAMFIS Ella ha nomato Dell‘Egizie falangi Il condottier supremo.
RADAMÉS Oh lui felice!
RAMFIS (con intenzione, fissando Radamès) Giovane e prode è desso. Ora del Nume Reco i decreti al Re. (Esce.)
RADAMÉS Se quel guerrier Io fossi! se il mio sogno S‘avverasse!... Un esercito di prodi Da me guidato... e la vittoria... e il plauso Di Menfi tutta! E a te, mia dolce Aida, Tornar di lauri cinto... Dirti: per te ho pugnato, per to ho vinto! Celeste Aida, forma divina. Mistico serto di luce e fior, Del mio pensiero tu sei regina, Tu di mia vita sei lo splendor. Il tuo bel cielo vorrei redarti, Le dolci brezze del patrio suol; Un regal serta sul crin posarti, Ergerti un trono vicino al sol. Celeste Aida, forma divina, Mistico raggio di luce e fior, ecc.
(Entra Amneris)
AMNERIS Quale insolita giola Nel tuo sguardo! Di quale Nobil fierezza ti balena il volto! Degna d‘invidia, oh! quanto Saria la donna il cui bramato aspetto Tanta luce di gaudio in te destasse!
RADAMÉS D‘un sogno avventuroso Si beava il mio cuore. Oggi, la Diva Profferse il nome del guerrier che al campo Le schiere egizie condurrà... Ah! s‘io fossi A tal onor prescelto.
AMNERIS Nè un altro sogno mai Più gentil... più soave Al core ti parlò? Non hai tu in Menfi Desideri... speranze?
RADAMÉS Io! (Quale inchiesta! Forse... l‘arcano amore Scoprì che m‘arde in core...)
AMNERIS (Oh! guai se un altro amore Ardessa a lui nel core!)
RADAMÉS (Della sua schiava il nome Mi lesse nel pensier!)
AMNERIS (Guai se il mio sguardo penetra Questo fatal mister! Guai se il mio sguardo, ecc.
RADAMÉS (Forse mi lesse nel pensier!) (vedendo Aida che entra) Dessa!
AMNERIS (Ei si turba... e quale Sguardo rivolse a lei! Aida!... A me rivale Forse saria coste?) (volgendosi ad Aida) Vieni, o diletta, appressati, Schiava non sei nè ancella, Qui, dove in dolce fascino Io ti chiamai sorella... Piangi? Delle tue lacrime Svela il segreto a me.
AIDA Ohimè! di guerra fremere L‘atroce grido io sento, Per l‘infelice patria, Per me... per voi pavento.
AMNERIS Favelli il ver? N‘e s‘agita Più grave cura in te? (Trema, o rea schiava!)
RADAMÉS (guardando Amneris) (Nel volto a lei balena...)
AMNERIS (Ah! Trema, rea schiave, trema!)
RADAMÉS (Lo sdegno ed il sospetto.)
AMNERIS (Ch‘io nel tuo cor discenda!)
RADAMÉS (Guai se l‘arcano affetto A noi leggesse in core!)
AMNERIS (Trema che il ver m‘apprenda Quel pianto e quel rossor!)
RADAMÉS (Guai se leggesse in cor!)
AIDA (Ah! no, sulla mia patria Non geme il cor soltanto; Quello ch‘io verso è pianto Di sverturato amor!)
RADAMÉS (nel volto a lei balena Lo sdegno ed il sospetto. Guai se l‘arcano affetto A noi leggesse in cor!)
AMNERIS (Rea schiava, trema! Ch‘io nel tuo cor discenda! Ah! trema che il ver m‘apprenda Quel pianto e quel rossor!)
(Il Re, preceduto dalle sue Guardie e seguite da Ramfis, dai Ministri, Sacerdoti, Capitani ecc.)
IL RE Alta cagion v‘aduna, O fidi Egizi, al vostro Re d‘intorno. Dai confin d‘Etiopia un Messaggero Dianzi giungea; gravi novelle ei reca. Vi piaccia udirlo... Il Messagger s‘avanzi!
MESSAGGERO Il sacro suolo dell‘Egitto è invaso Dai barbari Etiopi. I nostri campi Fur devastati... arse le messi... e baldi Della facil vittoria, i predatori Già marciano su Tebe!
RADAMÉS, IL RE, RAMFIS, SACERDOTI, MINISTRI, CAPITANI Ed osan tanto!
MESSAGGERO Un guerriero indomabile, feroce, Li conduce: Amonasro.
RADAMÉS, IL RE, RAMFIS, SACERDOTI, MINISTRI, CAPITANI Il Re!
AIDA (Mio padre!)
MESSAGGERO Già Tebe è in armi e dalle cento porte Sul barbaro invasore Proromperà, guerra recando e morte.
IL RE Sì: guerra e morte il nostro grido sia!
RAMFIS Guerra!
RAMFIS, RADAMÉS, SACERDOTI, MINISTRI, CAPITANI Guerra! Guerra! Tremenda, inesorata!
IL RE (accostandosi a Radamès) Iside venerata Di nostre schiere invitte Già designava il condottier supremo: Radamès!
AIDA, AMNERIS, MINSTRI, CAPITANI Radamès!
RADAMÉS Ah! Sien grazie at Numi! Son paghi i voti miei!
AMNERIS (Ei duce!)
AIDA (Io tremo!)
MINISTRI, CAPITANI Radamès! Radamès! Radamès! Radamès!
IL RE Or di Vulcano al tempio Muovi, o guerrier. Le sacre Armi ti cingi e alla vittoria vola. Su! del Nilo al sacro lido Accorrete, Egizi eroi; D‘ogni cor prorompa il grido: Guerra e morte, morte allo stranier!
RAMFIS Gloria ai Numi! Ognun rammenti Ch‘essi reggono gli eventi, Che in poter de‘Numi solo Stan le sorti del guerrier Ognun rammenti Che in poter dei Numi, de‘Numi solo Stan le sorti del guerrier!
MINISTRI, CAPITANI Su! del Nilo al sacro lido Sian barriera i nostri petti; Non echeggi che un sol grido: Guerra, guerra e morte allo stranier!
IL RE Su! su! del Nilo al sacro lido Accorrete, Egizi eroi; Da ogni cor prorompa un grido: Guerra e morte all stranier!
AIDA (Per chi piango? Per chi prego? Qual poter m‘avvince a lui! Deggio amarlo ed è costui Un nemico, uno stranier!)
RADAMÉS Sacro fremito di gloria Tutta l‘anima m‘investe. Su! corriamo alla vittoria! Guerra e morte allo stranier!
AMNERIS (a Radamès) Di mia man ricevi, o duce, Il vessillo glorioso; Ti sia guida, ti sia luce Della gloria sul sentier.
IL RE Su! del Nilo al sacro lido, Accorrete, Egizi eroi; ecc.
RAMFIS, SACERDOTI Gloria ai Numi! Ognun rammenti, ecc.
MINISTRI, CAPITANI Su! del Nilo al sacro lido Sian barriera i nostri petti, ecc.
RADAMÉS E MESSAGGERO Su! corriamo, su! Corriamo alla vittoria!
AMNERIS Ti sia guida, ti sia luce Della gloria sul sentier.
AIDA (Per chi piango? Per chi prego?)
IL RE E RAMFIS Guerra!
SACERDOTI, MINISTRI, CAPITANI Guerra! Guerra! Guerra!
AIDA (Deggia amarlo, e veggo in lui Un nemico, uno stranier!)
TUTTI GLI ALTRI Guerra! Guerra! Stermino all‘invasor!
AMNERIS (a Radamès) Ritorna vincitor!
TUTTI Ritorna vincitor!
(Escono tutti, meno Aida)
AIDA Ritorna vincitor!... E dal mio labbro Uscì l‘empia parola! Vincitor Del padre mio... di lui che impugna l‘armi Per me... per ridonarmi Una patria, una reggia, e il nome illustr Che qui celar m‘è forza. Vincitor De‘ miei fratelli... ond‘io lo vegga, tinto Del sangue amato, trionfar nel plauso Dell‘Egize coorti! E dietro il carro, Un Re... mio padre... di catene avvinto! L‘insana parola, O Numi, sperdete! Al seno d‘un padre La figlia rendete; Struggete le squadre Dei nostri oppressor! Ah!- Sventurata che dissi?... e l‘amor mio? Dunque scordar poss‘io Questo fervido amore che, oppressa e schiava, Come raggio di sol qui mi beava? Imprecherò la morte A Radamès... a lui ch‘amo pur tanto? Ah! non fu in terra mai Da più crudeli angosce un core affranto. I sacri nomi di padre, d‘amante N‘e profferir poss‘io, n‘e ricordar; Per l‘un... per l‘altro... confusa, tremante, Io piangere vorrei, vorrei pregar. Ma la mia prece in bestemmia si muta... Delitto è il pianto a me, colpa il sospir... In notte cupa la mente è perduta, E nell‘ansia crudel vorrei morir. Numi, pietà del mio soffrir! Speme non v‘ha pel mio dolor. Amor fatal, tremendo amor, Spezzami il cor, fammi morir! Numi, pietà del mio soffrir! ecc.
SCENA II Scena I, Scena II (Atto I)
Interno del tempio di Vulcano a Menfi
(Una luce misteriosa scende dall‘alto. Una lunga fila di colonne, l‘una all‘altra addossate, si perde fra le tenebre. Statue di varie Divnità. Nel mezzo della scena, sovra un palco copero di tappeti, sorge l‘altare sormontato da emblemi sacri. Dai tripodi d‘oro s‘innalza il fumo degli incensi.)
(Sacerdoti e Sacerdotesse, Ramfis ai piedi dell‘altare)
SACERDOTESSA (nell‘interno) Possente, possente Fthà, del mondo Spirito animator, ah!
SACERDOTESSA, SACERDOTESSE (nell‘interno) Noi t‘invochiamo!
RAMFIS, SACERDOTI Tu che dal nulla hai tratto L‘onde, la terra, il ciel. Noi t‘invochiamo!
SACERDOTESSA Immenso, immenso Fthà, del mondo Spirito fecondator, ah!
SACERDOTESSA, SACERDOTESSE Noi t‘invochiamo!
RAMFIS, SACERDOTI Nume che del tuo spirito Sei figlio e genitor, Noi t‘invochiamo!
SACERDOTESSA Fuoco increato, eterno. Onde ebbe luce il sol, ah!
SACERDOTESSA, SACERDOTESSE Noi t‘invochiamo!
RAMFIS, SACERDOTI Vita dell‘universo, Mito d‘eterno amor, Noi t‘invochiam!
SACERDOTESSE Immenso Fthà!
RAMFIS, SACERDOTI Noi t‘invochiam!
(Danza sacra delle Sacerdotesse)
(Radamès viene introdotto senz‘armi. Mentre va all‘altare, le Scaerdotesse eseguiscono la danza sacra. Sul capo di Radamès viene steso un velo d‘argento.)
SACERDOTESSE Immenso Fthà!
RAMFIS, SACERDOTI Noi t‘invochiam!
RAMFIS (a Radamès) Mortal, diletto ai Numi, a te fidate Son d‘Egitto le sorti. Il sacro brando Dal Dio temprato, per tua man diventi Ai nemici terror, folgore, morte.
SACERDOTI Il sacro brando Dal Dio temprato, ecc.
RAMFIS ... folgore, morte, (volgendosi al Nume) Nume, custode e vindice Di questa sacra terra. La mano tua distendi Sovra l‘egizio suol.
RADAMÉS Nume, che duce ed arbitro Sei d‘ogni umana guerra, Proteggi tu, difendi D‘Egitto il sacro suol.
SACERDOTI Nume, custode e vindice. Di questa sacra terra, ecc.
RAMFIS Nume, custode ed arbitro Di questa sacra terra, ecc.
RADAMÉS Proteggi tu, difendi. D‘Egitto il sacro suol.
(Mentre Radamès viene investito delle armi sacre, le Sacerdotesse ed i Sacerdoti reprendono l‘Inno religioso e la mistica danza.)
SACERDOTESSE Possente Fthà, Del mondo creator, ah! Possente Fthà, Spirito animator, Spirito fecondator, Immenso Fthà!
RADAMÉS Possente Fthà, Spirito fecondator, Tu che dal nulla Hai tratto il mondo, Noi t‘invochiamo, Noi t‘invochiam, Immenso Fthà!
RAMFIS Possente Fthà, Spirito fecondator, Tu che dal nulla Hai tratto il mondo, Tu che dal nulla hai tratto L‘onde, la terra, il cielo, Noi t‘invochiamo, Noi t‘invochiam. Immenso Fthà!
SACERDOTI Possente Fthà, Spirito fecondator, Tu che dal nulla hai tratto L‘onde, la terra, il cielo, Noi t‘invochiamo, Noi t‘invochiam. Immenso Fthà!
ATTO II
SCENA I Scena I, Scena II (Atto II)
Una sala nell‘appartamento di Ameneris
(Amneris circondata dalle schiave che l‘abbigliano per la festa trionfale.)
SCHIAVE Chi mai fra gl‘inni e i plausi Erge alla gloria il vol. Al par d‘un Dio terribile, Fulgente al par del sol! Vieni: sul crin ti piovano Contesti al lauri i fior: Suonin di gloria i cantici Coi cantici d‘amor.
AMNERIS (Ah! Vieni, amor mio, m‘inebria, Fammi beato il cor!)
SCHIAVE Or dove son le barbare Orde dello stranier? Siccome nebbia sparvero Al soffio del guerrier. Vieni: di gloria il premio Raccogli, o vincitor; T‘arrise la vittoria, T‘arriderà l‘amor.
AMNERIS (Ah! Vieni, amor mio, ravvivami D‘un caro accento ancor!)
(Danza di piccoli schiavi mori)
SCHIAVE Vieni: sul crin ti piovano Contesti ai lauri i fior; Suonin di gloria i cantici Coi cantici d‘amor.
AMNERIS (Ah! vieni, amor mio, m‘inebria, Fammi beato il cor!) Silenzio! Aida verso noi s‘avanza... Figlia de‘vinti, il suo dolor m‘è sacro.
(Ad un cenno di Amneris, le sciave si allontanano. Entra Aida portando la corona.)
AMNERIS Nel rivederla, il dubbio Atroce in me si desta... Il misterofatal si squarci alfine! (ad Aida, con simulata amorevolezza) Fu la sorte dell‘armi a‘tuoi funesta, Povera Aida! Il lutto Che ti pesa sul cor teco divido, lo son l‘amica tua... Tutto da me tu avrai... Vivrai felice!
AIDA Felice esser poss‘io Lungi dal suol natio, qui dove ignota M‘è la sorte del padre e dei fratelli?
AMNERIS Ben ti compagnio! pure hanno un confine I mali di quaggiù... Sanerà il tempo Le angosce del tuo core, E più che il tempo, un Dio possente... Amore!
AIDA (Amore, amore! Gaudio, tormento, Soave ebbrezza, ansia crudel! Ne‘ tuoi dolori la vita io sento, Un tuo sorriso mi schiude il ciel.)
AMNERIS (guardando Aida fissamente) (Ah, quel pallore... quel turbamento Svelan l‘arcana febbre d‘amor. D‘interrogarla quasi ho sgomento, Divido l‘ansie del suo terror.) (ad Aida) Ebben: qual nuovo fremito T‘assal, gentil Aida? I tuoi segreti svelami, All‘amor mio t‘affida. Tra i forti che pugnarono Della tua patria a danno. Qualcuno... un dolce affanno Forse... a te in cor destò?
AIDA Che parli?
AMNERIS A tutti barbara Non si mostrò la sorte Se in campo il duce impavido Cadde trafitto a morte...
AIDA Che mai dicesti! Misera!
AMNERIS Sì... Radamès da‘tuoi Fu spento...
AIDA Misera!
AMNERIS E pianger puoi?
AIDA Per sempre io piangerò!
AMNERIS Gli Dei t‘han vendicata.
AIDA Avversi sempre A me furo i Numi.
AMNERIS Trema! In cor ti lessi... Tu l‘ami...
AIDA Io!
AMNERIS Non mentire! Un detto ancora e il vero Saprò. Fissami in volto... Io t‘ingannava... Radamès vive!
AIDA Vive! Ah, grazie, o Numi!
AMNERIS E ancor mentir tu speri? Sì, tu l‘ami! Ma l‘amo Anch‘io, intendi tu? Son tua rivale, Figlia dei Faraoni.
AIDA Mia rivale! Ebben sia pure... Anch‘io Son tal... (reprimendosi) Ah! Che dissi mai? Pietà, perdono! Ah! Pietà ti prenda del mio dolor. É vero, io l‘amo d‘immenso amor. Tu sei felice, tu sei possente, Io vivo solo per questo amor!
AMNERIS Trema, vil schiava! Spezza il tuo core; Segnar tua morte può quest‘amore; Del tuo destino arbitra sono, D‘odio e vendetta le furie ho in cor.
AIDA Tu sei felice, tu sei possente. Io vivo solo per questo amor! Pietà ti prenda del mio dolor!
AMNERIS Trema, vil schiava! Spezza il tuo core. Del tuo destino arbitra son. D‘odio e vendetta le furie ho in cor.
CORO (di fuori) Su! del nilo al sacro lido Sien barriera i nostri petti; Non echeggi che un sol grido: Guerra e morte allo stranier!
AMNERIS Alla pompa che s‘appresta, Meco, o schiava, assisterai; Tu prostrata nella povere, Io sul trono, accanto al Re.
AIDA Ah pietà! Che più mi resta? Un deserto è la mia vita; Viva e regna, il tuo furore Io tra breve placherò. Quest‘amore che t‘irrita Nella tomba io spegnerò.
AMNERIS Vien, mi segui, apprenderai Se lottar tu puoi con me.
AIDA Ah! pietà! Quest‘amor Nella tomba io spegnerò. Pietà! pietà!
CORO Guerra e morte allo stranier!
AMNERIS ... e apprenderai Se lottar tu puoi con me.
CORO Guerra e morte allo stranier!
(Amneris esce.)
AIDA Numi, pietà del mio martir, Speme non v‘ha pel mio dolor! Numi, pietà del mio soffrir! Numi, pietà, pietà, pietà!
SCENA II Scena I, Scena II (Atto II)
Uno degli ingressi della città di Tebe
(Sul davanti, un gruppo di palme. A destra, il tempio di Ammone. A sinistra, un trono sormontato da un baldacchino di porpora. Nel fondo, una porta trionfale. La scena è ingombra di popolo.
Entra il Re, seguito dai Ministri, Sacerdoti, Capitani, Flabelliferi, Porta insegne ecc. Quindi Amneris con Aida e Schiave. Il Re va a sedere sul trono. Amneris prende posto alla sinistra del Re.)
POPOLO Gloria all‘Egitto, ad Iside Che il sacro suol protegge! Al Re che il Delta regge Inni festosi alziam! Gloria! Gloria! Gloria! Gloria al Re!
DONNE S‘intrecci il loto al lauro Sul crin dei vincitori! Nembo gentil di fiori Stenda sull‘armi un vel. Danziam, fanciulle egizie, Le mistiche carole, Come d‘intorno al sole Danzano gli astri in ciel!
RAMFIS, SACERDOTI Della vittoria agl‘arbitri Supremi il guardo ergete; Grazie agli Dei rendete Nel fortunato dì.
POPOLO Come d‘intorno al sole Danzano gli astri in ciel! Inni festosi alziam al Re, Alziamo al Re.
RAMFIS, SACERDOTI Grazie agli Dei rendete Nel fortunato dì.
(Marcia)
(Le truppe Egizie, precedute dalle fanfare, sfilano dinanzi al Re. Seguono i carri di guerra le insegne, i vasi sacri, le statue degli Dei.)
(Ballabile)
(Un drappello di danzatrici che recano i tesori dei vinti.)
POPOLO Vieni, o guerriero vindice, Vieni a gioir con noi; Sul passo degli eroi I lauri, i fior versiam! Gloria al guerrier, gloria! Gloria all‘Egitto, gloria!
RAMFIS, SACERDOTI Agli arbitri supremi Il guardo ergete; Grazie agli Dei rendete Nel fortunato dì.
(Entra Radamès, sotto un baldacchino da dodici uffiziali.)
IL RE (che scende dal trono per abbracciare Radamès) Salvator della patria io ti saluto. Vieni, e mia figlia di sua man ti porga Il serto trionfale. (Radamès s‘inchina davanti ad Amneris che gli porge la corona.) Ora, a me chiedi Quanto più brami. Nulla a te negato Sarà in tal dì; lo giuro Per la corona mia, pei sacri Numi.
RADAMÉS Concedi in pria che innanzi a te sien tratti I prigionier.
(Entrano, fra le Guardie, i prigionieri Etiopici, ultimo Amonasro, vestito da ufficiale.)
RAMFIS, SACERDOTI Grazie agli Dei rendete Nel fortunato dì.
AIDA Che veggo!... Egli!... Mio padre!
TUTTI Suo padre!
AMNERIS In poter nostro!
AIDA (abbracciando il padre) Tu! prigionier!
AMONASRO (piano ad Aida) Non mi tradir!
IL RE (ad Amonasro) T‘appressa... Dunque tu sei?...
AMONASRO Suo padre. Anch‘io pugnai... Vinti noi fummo, morte invan cercai. Quest‘assisa ch‘io vesto vi dica Che il mio Re, la mia patria ho difeso; Fu la sorte a nostr‘armi nemica, Tornò vano dei forti l‘ardir. Al mio piè nella polve disteso Giacque il Re da più colpi trafitto; Se l‘amor della patria è delitto Siam rei tutti, siam pronti a morir! (volgendosi al Re, con accento supplichevole) Ma tu, Re, tu signore possente, A costoro ti volgi clemente; Oggi noi siam percossi dal fato, Ma doman voi potria il fato colpir.
AIDA Ma tu, Re, tu signore possente, A costoro ti volgi clemente, ecc.
SCHIAVE, PRIGIONIERI Sì, dai Numi percossi noi siamo, Tua pietà, tua clemenza imploriamo; Ah! giammai di soffrir vi sia dato Ciò che in oggi n‘è dato soffrir!
AMONASRO Ah! doman voi potria il fato colpir.
RAMFIS, SACERDOTI Struggi, o Re, queste ciurme feroci, Chiudi il core alle perfide voci; Fur dai Numi votati alla morte, Or de‘Numi si compia il voler!
AIDA, SCHIAVE, PRIGIONIERI Pietà!
AIDA Ma tu, o Re, signor possente, A costoro ti mostra clemente.
AMNERIS (Quali sguardi sovr‘essa ha rivolti! Di qual fiamma balnano i volti!)
IL RE Or che fausti ne arridon gli eventi A costoro mostriamci clementi.
SCHIAVE, PRIGIONIERI Tua pietade, tua clemenza imploriamo, Ah, pietà! pietà!
POPOLO Sacerdoti, gli sdegni placate, L‘umil prece ascoltate.
RAMFIS, SACERDOTI A morte! a morte! a morte! O Re, struggi queste ciurme.
AMONASRO Oggi noi siam percossi dal fato, Voi doman potria il fato colpir.
RADAMÉS (fissando Aida) (Il dolor che in quel volto favella Al mio sguardo la rende più bella; Ogni stilla del pianto adorato Nel mio petto ravviva l‘amor.)
AMNERIS (Quali sguardi sovr‘essa ha rivolti! Di qual fiamma balenano i volti! Ed io sola, avvilita, reietta? La vendetta mi rugge nel cor.)
AMONASRO Tua pietà, tua clemenze imploriamo, ecc.
IL RE Or che fausti ne arridon gli eventi A costoro mostriamci clementi; La pietà sale ai Numi gradita E rafferma de‘prenci il poter.
AIDA Tua pietà imploro... Oggi noi siam percossi, Doman voi potria il fato colpir.
SCHIAVE, PRIGIONIERI Pietà, pietà, ah pietà! Tua clemenza imploriam. Tua pietade, tua clemenza invochiamo.
POPOLO Sacerdoti, gli sdegni placate. L‘umil prece de‘vinti ascoltate; Pietà!
RAMFIS, SACERDOTI Si compisca dei Numi il voler! Struggi, o Re, queste ciurme feroci. Fur dai Numi votati alla morte, Si compisca de‘ Numi il voler!
AIDA Ma tu, o Re, tu signore possente, ecc.
RADAMÉS (Il dolor la rende più bella, ecc.)
AMONASRO Ma tu, o Re, tu signore possente, ecc.
IL RE La pietà sale ai Numi gradita, ecc.
SCHIAVE, PRIGIONIERI Sì, dai Numi percossi noi siamo, ecc.
RAMFIS, SACERDOTI Struggi, o Re, queste ciurme feroci, ecc.
POPOLO E tu, o Re possente, tu forte, A clemenza dischiudi il pensier.
AMNERIS (Ed io sola, avvilita, ecc.)
RADAMÉS O Re: pei sacri Numi, Per lo splendor della tua corona, Compier giurasti il voto mio.
IL RE Giurai.
RADAMÉS Ebbene: a te pei prigionieri Etiopi Vita domando e libertà.
AMNERIS (Per tutti!)
SACERDOTI Morte ai nemici della patria!
POPOLO Grazia Per gli infelici!
RAMFIS Ascolta o Re. Tu pure, Giovine eroe, saggio consiglio ascolta: Son nemici e prodi sono; La vendetta hanno nel cor, Fatti audaci dal perdono Correranno all‘armi ancor!
RADAMÉS Spento Amonasro, il re guerrier, non resta Speranza ai vinti.
RAMFIS Almeno, Arra di pace e securtà, fra noi Resti col padre Aida.
IL RE Al tuo consiglio io cedo. Di securtà, di pace un miglior pegno Or io vo‘darvi: Radamès, la patria Tutto a te deve. D‘Amneris la mano Premio ti sia. Sovra l‘Egitto un giorno Con essa regnerai.
AMNERIS (Venga la schiava, Venga a rapirmi l‘amor mio... se l‘osa!)
IL RE, POPOLO Gloria all‘Egitto, ad Iside. Che il sacro suol difende, S‘intrecci il loto al lauro Sul crin del vincitor!
SCHIAVE, PRIGIONIERI Gloria al clemente Egizio Che i nostri ceppi ha sciolto. Che ci ridona ai liberi Solchi del patrio suol!
RAMFIS, SACERDOTI Inni leviamo ad Iside Che il sacro suol difende! Preghiam che i fati arridano Fausti alla patria ognor.
AIDA (Qual speme omai più restami? A lui la gloria, il trono, A me l‘oblio... le lacrime D‘un disperato amor.)
RADAMÉS (Davverso Nume il folgore Sul capo mio discende. Ah no! d‘Egitto il soglio Non val d‘Aida il cor.)
AMNERIS (Dall‘inatteso giublio Inebriata io sono; Tutti in un dì si compiono I sogni del mio cor.)
RAMFIS Preghiam che i fati arridano Fausti alla patria ognor.
IL RE, POPOLO Gloria... ad Iside!
AMONASRO (ad Aida) Fa cor: della tua patria I lieti eventi aspetta; Per noi della vendetta Già prossimo è l‘albor.
RADAMÉS (Qual inattesa folgore Su capo mio discende! Ah! Ah no! d‘Egitto il trono Non val d‘Aida il cor. ... d‘Egitto il suol Non val d‘Aida il cor. ... d‘Egitto il soglio Non val d‘Aida il cor.)
AMNERIS (Tutte in un dì si compiono Le gioie del mio cor. Ah! dall‘inatteso guadio Inebriata io sono.)
AMONASRO Fa cor: la tua patria I lieti eventi aspetta; ecc.
IL RE, POPOLO Gloria, all‘Egitto! ad Iside, ecc.
RAMFIS, SACERDOTI Inni leviamo ad Iside, ecc.
AIDA (A me l‘oblio, le lacrime. Ah! qual speme omai più restami? A lui la gloria, il trono, A me l‘oblio, le lacrime D‘un disperato amor.)
SCHIAVE, PRIGIONIERI Gloria al clemente Egizio, ecc.
ATTO III
Le rive del Nilo
(Rocce di granito fra cui crescono palmizi. Sul vertice delle rocce il tempio d‘Iside per metà nascosta tra le fronde. É notte stellata. Splendore di luna.)
SACERDOTESSE, SACERDOTI (nel tempio) O tu che sei d‘Osiride Madre immortale e sposa, Diva che i casti palpiti Desti agli umani in cor, Soccorri a noi pietosa, Madre d‘immenso amor.
(Da una barca che approda alla riva discendono Amneris, Ramfis, alcune donne coperte da fitto velo e Guardie.)
RAMFIS (ad Amneris) Vieni d‘Iside al tempio: all vigilia Delle tue nozze, invoca Della Diva il favore. Iside legge De‘mortali nel core; ogni mistero Degli umani a lei è noto.
AMNERIS Sì; io pregherò che Radamès mi doni Tutto il suo cor, come il mio cor a lui Sacro è per sempre.
RAMFIS Andiamo. Pregherai fino all‘alba; io sarò teco.
(Tutti entrano nel tempio.)
SACERDOTESSE, SACERDOTI Soccorri a noi pietosa, Madre d‘immenso amor.
AIDA (entra cautamente) Qui Radamès verrà!... Che vorrà dirmi? Io tremo... Ah! se tu vieni A recarmi, o crudel, l‘ultimo addio, Del Nilo i cupi vortici Mi daran tomba... e pace forse, e oblio. O patria mia, mai più ti revedrò! O cieli azzurri, o dolci aure native, Dove sereno il nio mattin brillò, O verdi colli, o profumate rive, O patria mia, mai più ti revedrò! O fresche valli, o queto asil beato, Che un dì promesso dall‘amor mi fu; Or che d‘amore il sogno è dileguato, O patria mia, non ti vedrò mai più! (Entra Amonasro) Ciel! mio padre!
AMONASRO A te grave cagion M‘adduce, Aida. Nulla sfugge al mio Sguardo. D‘amor ti struggi Per Radamès... ei t‘ama... qui lo attendi. Dei Faraon la figlia è tua rivale... Razza infame, aborrita e a noi fatale!
AIDA E in suo potere io sto! Io, d‘Amonasro Figlia!
AMONASRO In poter di lei! No!... se lo brami La possente rival tu vincerai, E patria, e trono, e amor, tutto tu avrai. Rivedrai le foreste imbalsamate, Le fresche valli, i nostri templi d‘or.
AIDA Rivedrò le foreste imbalsamate, Le fresche valli, i nostri templi d‘or.
AMONASRO Sposa felice a lui che amasti tanto, Tripudii immensi ivi potrai gioir.
AIDA Un giorno solo di `si dolce incanto, Un‘ora, un‘ora di tal gioia, e poi morir!
AMONASRO Pur rammenti che a noi l‘Egizio immite, Le case, i templi, e l‘are profanò, Trasse in ceppi le vergini rapite; Madri, vecchi, fanciulli ei trucidò.
AIDA Ah! ben rammento quegl‘infausti giorni! Rammento i lutti che il mio cor soffrì. Deh! fate, o Numi, che per soi ritorni L‘alba invocata de‘sereni dì.
AMONASRO Rammenta... Non fia che tardi. In armi ora si desta Il popol nostro, tutto è pronto già. Vittoria avrem... Solo a saper mi resta. Qual sentier il nemico seguirà.
AIDA Chi scoprirlo potria? Chi mai?
AMONASRO Tu stessa!
AIDA Io!
AMONASRO Radamès so che qui attendi... Ei t‘ama... Ei conduce gli Egizi... Intendi?...
AIDA Orrore! Che mi consigli tu? No! no! giammai!
AMONASRO (con impeto selvaggio) Su, dunque! sorgete, Egizie coorti! Col fuoco struggete Le nostre città. Spargete il terrore. Le stragi, la morte... Al vostro fuore Più freno non v‘ha.
AIDA Ah padre! padre!...
AMONASRO Mia figlia Ti chiami!
AIDA Pietà! Pietà! Pietà!
AMONASRO Flutti di sangue scorrono Sulle città dei vinti. Vedi? Dai negri vortici Si levano gli estinti. Ti additan essi e gridano: Per te la patria muor!
AIDA Pietà! Pietà, padre, pietà!
AMONASRO Una larva orribile Fra l‘ombre a noi s‘affaccia. Trema! le scarne braccia...
AIDA Ah!
AMONASRO Sul capo tuo levò...
AIDA Padre!
AMONASRO Tua madre ell‘è...
AIDA Ah!
AMONASRO ... ravvisala...
AIDA No!
AMONASRO Ti maledice...
AIDA (nel massimo terrore) Ah no! ah no! Padre, pietà! pietà!
AMONASRO (respingendola) Non sei mia figlia! Dei Faraoni tu sei la schiava!
AIDA Ah! Pietà, pietà! pietà! Padre, a costoro schiava non sono... Non maledirmi... non imprecarmi; Ancor tua figlia potrai chiamarmi, Della mia patria degna sarò.
AMONASRO Pensa che un popolo, vinto, straziato, Per te soltanto risorger può...
AIDA O patria! o patria, quanto mi costi!
AMONASRO Coraggia! ei giunge... là tutto udrò. (Si nasconde fra i palmizi.)
RADAMÉS (entrando) Pur ti riveggo, mia dolce Aida...
AIDA T‘arresta, vanne... che speri ancor?
RADAMÉS A te d‘appresso l‘amor mi guida.
AIDA Te i riti attendono d‘um altro amor. D‘Amneris sposo...
RADAMÉS Che parli mai? Te sola, Aida, te deggia amar. Gli Dei m‘ascoltano, tu mia sarai.
AIDA D‘uno spergiuro non ti macchiar! Prode t‘amai, non t‘amerei spergiuro.
RADAMÉS Dell‘amor mio dubiti, Aida?
AIDA E come Speri sottrarti d‘Amneris ai vezzi, Del Re Al voler, del tuo popolo ai voti, Dei Sacerdoti all‘ira?
RADAMÉS Odimi, Aida. Nel friero anelito di nuova guerra Il suolo Etiope si ridestò; I tuoi già invadono la nostra terra, Io degli Egizi duce sarò. Fra il suon, fra i plausi della vittoria, Al Re mi prostro, gli svelo il cor; Sarai tu il serto della mia gloria, Vivrem beati d‘eterno amore.
AIDA Nè d‘Amneris paventi Il vindice furor? La sua vendetta Come folgor tremenda, Cadrà su me, sul padre mio, su tutti.
RADAMÉS Io vi difendo.
AIDA Invan, tu nol potresti. Pur... se tu ami... ancor s‘apre una via Di scampo a noi...
RADAMÉS Quale?
AIDA Fuggir...
RADAMES Fuggire!
AIDA Fuggiam gli ardori inospiti Di queste lande ignude; Una novella patria Al nostro amor si schiude. Là... tra foreste vergini Di fiori profumate, In estasi beate La terra scorderem.
RADAMÉS Sovra una terra estrania Teco fuggir dovrei! Abbandonar la patria, L‘are dei nostri Dei! Il suol dov‘io raccolsi Di gloria i primi allori, Il ciel dei nostri amori Come scordar potrem?
AIDA Là... tra foreste vergini, ecc.
RADAMÉS Il ciel dei nostri amori Come scordar potrem? Il ciel dei nostri amori Come scordar potrem?
AIDA Sotto il mio ciel, più libero L‘amor ne fia concesso; Ivi nel tempio istesso Gli stessi Numi avrem. Fuggiam, fuggiam...
RADAMÉS Abbandonar la patria L‘are dei nostri Dei! Il ciel dei nostri amori Come scordar potrem?
RADAMÉS (esitante) Aida!
AIDA Tu non m‘ami... Va!
RADAMÉS Non t‘amo!
AIDA Va!
RADAMÉS Mortal giammai n‘e Dio Arse d‘amor al par del mio possente.
AIDA Va... va... t‘attende all‘ara Amneris...
RADAMÉS No! Giammai!
AIDA Giammai, dicesti? Allor piombi la scure Su me, sul padre mio...
RADAMÉS Ah no! Fuggiamo! Sì, fuggiam da queste mura, Al deserto insiem fuggiamo; Qui sol regna la sventura, Là si schiude un ciel d‘amor, I deserti interminati A noi talamo saranno, Su noi gli astri brilleranno Di più limpido fulgor.
AIDA Nella terra avventurata De‘ miei padri, il ciel ne attende; Ivi l‘aura è imbalsamata, Ivi il suolo è aromi e fior. Fresche valli e verdi prati A noi talamo saranno, Su noi gli astri brilleranno Di più limpido fulgor.
AIDA E RADAMÉS Vieni meco, insiem fuggiamo Questa terra di dolore. Vieni meco t‘amo, t‘amo! A noi duce fia l‘amor. (Si allontanano rapidamente.)
AIDA (arrestandosi all‘improviso) Ma dimmi; per qual via Eviterem le sciere Degli armati?
RADAMÉS Il sentier scelto dai nostri A piombar sul nemico fia deserto Fino a domani.
AIDA E quel sentier?
RADAMÉS Le gole Di Napata...
(Si fa avanti Amonasro)
AMONASRO Di Napata le gole! Ivi saranno i miei.
RADAMÉS Oh! chi ci ascolta?
AMONASRO D‘Aida il padre e degli Etiopi il Re.
RADAMÉS Tu!... Amonasro!... tu!... il Re?... Numi! che dissi? No!... non è ver!... no!... sogno... delirio è questo...
AIDA Ah no! ti calma, ascoltami...
AMONASRO A te l‘amor d‘Aida...
AIDA All‘amor mio t‘affida.
AMONASRO Un soglio innalzerà!
RADAMÉS Io son disonorato! Per te tradii la patria!
AIDA Ti calma!
AMONASRO No: tu non sei colpevole, Era voler del fato.
RADAMÉS Io son disonorato!
AIDA Ah no!
AMONASRO No!
RADAMÉS Per te tradii la patria!
AMONASRO No: tu non sei colpevole.
AIDA Ti calma...
AMONASRO Vien: oltre il Nil ne attendono I prodi a noi devoti. Là del tuo core i voti Coronerà l‘amor. (trascinando Radamès) Vieni, vieni, vieni.
(Amneris, Ramfis, Sacerdoti e Guardie escono dal tempio.)
AMNERIS Traditor!
AIDA La mia rival!
AMONASRO (avventandosi su Amneris con un pugnale) L‘opra mia a strugger vieni! Muori!...
RADAMÉS (frapponendosi) Arresta, insano!...
AMONASRO Oh rabbia!
RAMFIS Guardie, olà!
RADAMÉS (ad Aida ed Amonasro) Presto! fuggite!
AMONASRO (trascinando Aida) Vieni, o figlia!
RAMFIS (alle Guardie) L‘inseguite!
RADAMÉS (a Ramfis) Sacerdote, io resto a te.
ATTO IV
SCENA I Scena I, Scena II (Atto IV)
Sala nel palazzo del Re
(Alla sinistra, una gran porta che mette alla sala sotterranea delle sentenze. Andito a destra che conduce alla prigione di Radamès.)
AMNERIS L‘aborrita rivale a me sfuggia... Dai Sacerdoti Radamès attende Dei traditor la pena.-Traditore Egli non è... Pur rivelò di guerra L‘alto segreto... egli fuggir volea... Con lei fuggire... Traditori tutti! A morte! A morte!... Oh! che mai parlo? Io l‘amo, Io l‘amo sempre... Disperato, insano É quest‘amor che la mia vita strugge. Oh! s‘ei potesse amarmi! Vorrei salvarlo. E come? Si tenti! Guardie: Radamès qui venga. (Radamès è condotto dalla Guardie.) Già i Sacerdoti adunansi Arbitri del tuo fato; Pur dell‘accusa orribile Scolparti ancor t‘è dato; Ti scolpa e la tua grazia Io pregherò dal trono, E nunzia di perdono, Di vita te sarò.
RADAMÉS Di mie discolpe i giudici Mai non urdan l‘accento; Dinanzi ai Numi, agl‘uomini, N‘e vi, n‘e reo mi sento. Profferse il labbro incauto Fatal segreto, è vero, Ma puro il mio pensiero E l‘onor mio restò.
AMNERIS Salvati dunque e scolpati.
RADAMÉS No.
AMNERIS Tu morrai.
RADAMÉS La vita Aborro; d‘ogni gaudio La fante inaridita, Svanita ogni speranza, Sol bramo di morir.
AMNERIS Morire! Ah, tu dei vivere! Sì, all‘amor mio vivrai; Per te le angosce orribili Di morte io già provai; T‘amai... soffersi tanto... Vegliai le notti in pianto... E patria, e trono, e vita Tutto darei per te.
RADAMÉS Per essa anch‘io la patria E l‘onor mio tradia...
AMNERIS Di lei non più!
RADAMÉS L‘infamia M‘attende e vuoi ch‘io viva? Misero appien mi festi, Aida a me togliesti, Spenta l‘hai forse e in dono Offri la vita a me?
AMNERIS Io, di sua morte origine! No! Vive Aida!
RADAMÉS Vive!
AMNERIS Nei disperato anelito Dell‘orde fuggitive Sol cadde il padre.
RADAMÉS Ed ella?
AMNERIS Sparve, nè più novella S‘ebbe...
RADAMÉS Gli Dei l‘adducano Salva alle patrie mura, E ignori la sventura Di chi per lei morrà!
AMNERIS Ma, s‘io ti salvo, giurami Che più non la vedrai.
RADAMÉS Nol posso!
AMNERIS A lei rinunzia Per sempre... e tu vivrai!
RADAMÉS Nol posso!
AMNERIS Ancor una volta: A lei rinunzia.
RADAMÉS É vano.
AMNERIS Morir vuoi dunque, insano?
RADAMÉS Pronto a morir son già!
AMNERIS Chi ti salva, sciagurato, Dalla sorte che t‘aspetta? In furore hai tu cangiato Un amor ch‘egual non ha. De‘ miei pianti la vendetta Or dal ciel si compirà.
RADAMÉS É la morte un ben supremo Se per lei morir m‘è dato; Nel subir l‘estremo fato Gaudii immensi il cor avrà; L‘ira umana più non temo, Temo sol la tua pietà.
AMNERIS Ah! chi ti salva? De‘ miei pianti la vendetta Or dal ciel si compirà.
(Radamès parte circondato dalle Guardie, Amneris cade desolata su di un sedile.)
AMNERIS Ohimè!... morir mi sento! Oh! chi lo salva? E in poter di costoro Io stessa lo gettai! Ora a te impreco. Atroce gelosia, che la sua morte E il lutto eterno del mio cor segnasti! (Si volge e vede i Sacerdoti che attraversano la scena per entrare nel sotterraneo.) Ecco i fatali, Gl‘inesorati minstri di morte! Oh! ch‘io non vegga quelle bianche larve! (Si copre il volto colle mani.) E in poter di costoro Io stessa lo gettai!
RAMFIS, SACERDOTI (nel sotterraneo) Spirto del Nume, sovra noi discendi! Ne avviva al raggio dell‘eterna luce; Pel labbro nostro tua giustizia apprendi.
AMNERIS Numi, pietà del mio straziato core. Egli è innocente, lo salvate, o Numi! Disperato, tremendo è il mio dolore!
(Radamès fra le Guardie attraversa la scena e scende nel sotteraneo. Amneris, al vederlo, mette un grido.)
RAMFIS, SACERDOTI Spirto del Nume, sovra noi discendi!
AMNERIS Oh! chi lo salva! Mi sento morir! Ohimè!
RAMFIS Radamès! Radamès! Radamès! Tu rivelasti Della patria i segreti allo straniero! Discolpati.
SACERDOTI Discolpati.
RAMFIS Egli tace.
RAMFIS, SACERDOTI Traditor!
AMNERIS Ah, pietà! Egli è innocente! Numi, pietà!
RAMFIS Radamès! Radamès! Radamès! Tu disertasti Dal campo il dì che precedea la pugna. Discolpati.
SACERDOTI Discolpati.
RAMFIS Egli tace.
RAMFIS, SACERDOTI Traditor!
AMNERIS Ah, pietà! Ah! lo salvate! Numi, pietà!
RAMFIS Radamès! Radamès! Radamès! Tu fè violasti Alla patria spergiuro, al Re, all‘onore. Discolpati.
SACERDOTI Discolpati.
RAMFIS Egli tace.
RAMFIS, SACERDOTI Traditor!
AMNERIS Ah, pietà! Ah, lo salvate, Numi, pietà!
RAMFIS, SACERDOTI Radamès, è deciso il tuo fato; Degli infami la morte tu avrai; Sotto l‘ara del Nume sdegnato A te vivo fia schiuso l‘avel.
AMNERIS A lui vivo la tomba... Oh, gl‘infami! N‘e di sangue son paghi giammai... E si chiaman ministri del ciel!
RAMFIS, SACERDOTI Traditor! Traditor! Traditor!
AMNERIS (investendo i Sacerdoti che escono dal sotterraneo) Sacerdoti: compiste un delitto! Tigri infami di sangue assetate, Voi la terra ed i Numi oltraggiate... Voi punite chi colpe non ha!
RAMFIS É traditor!
SACERDOTI É traditor!
RAMFIS, SACERDOTI Morrà!
AMNERIS (a Ramfis) Sacerdote: quest‘uomo che uccidi. Tu lo sai, da me un giorno fu amato. L‘anatema d‘un core straziato Col suo sangue su te ricadrà!
RAMFIS É traditor!
SACERDOTI É traditor!
RAMFIS, SACERDOTI Morrà!
AMNERIS Voi la terra ed i Numi oltraggiate, Voi punite chi colpe non ha. Ah no, non è traditor, pietà!
RAMFIS, SACERDOTI Morrà! É traditor! Morrà! (Si allontanano lentamente.) Traditor! Traditor! Traditor!
AMNERIS Empia razza! Anatema su voi! La vendetta del ciel scenderà! Anatema su voi!
SCENA II Scena I, Scena II (Atto IV)
L‘interno del tempio di Vulcano e la tomba di Radamès (La scena è divisa in due piani. Il piano speriore rappresenta l‘interno del tempio splendente d‘oro e di luce, il piano inferiore un sotterraneo. Lunghe file d‘arcate si perdono nell‘oscurità. Statue colossali d‘Osiride colle mani incrociate sostengono i pilastri della volta.
Radamès è nel sotterraneo sui gradini della scala, per cui è disceso. Al di sopra, due Sacerdoti intenti a chiudere la pietra del sotterraneo.)
RADAMÉS La fatal pietra sovra me si chiuse... Ecco la tomba mia. Del dì la luce Più non vedrò... Non revedrò più Aida. Aida, ove sei tu? Possa tu almeno Viver felice e la mia sorte orrenda Sempre ignorar! Qual gemito!... Una larva... Una vision... No! forma umana è questa. Ciel! Aida!
AIDA Son io.
RADAMÉS Tu... in questa tomba!
AIDA Presago il core della tua condanna, In questa tomba che per te s‘apriva Io penetrai furtiva... E qui lontana da ogni umano sguardo Nelle tue braccia desiai morire.
RADAMÉS Morir! sì pura e bella! Morir per me d‘amore... Degli anni tuoi nel fiore Fuggir la vita! T‘avea il cielo per l‘amor creata, Ed io t‘uccido per averti amata! No, non morrai! Troppo t‘amai! Troppo sei bella!
AIDA
(vaneggiando) Vedi?... di morte l‘angelo Radiante a noi s‘appressa, Ne adduce eterni gaudii Sovra i suoi vanni d‘or. Già veggo il ciel dischiudersi, Ivi ogni affanno cessa, Ivi comincia l‘estasi D‘un immortale amor.
SACERDOTESSE
(al di sopra, nel tempio) Immenso Fthà, del mondo Spirito animator...
SACEROTI
(al di sopra, nel tempio) Ah!
AIDA Triste canto!
RADAMÉS Il tripudio Dei Sacerdoti.
AIDA Il nostro inno di morte.
RADAMÉS
(cercando di smuovere la pietra del sotterraneo) Nè le mie forti braccia Smuoverti potranno, o fatal pietra!
SACERDOTI, SACERDOTESSE Ah! Noi t‘invochiamo, t‘invochiam.
AIDA Invan!... tutto è finito Sulla terra per noi.
RADAMÉS É vero! É vero!
(Si avvicina ad Aida e la sorregge.)
AIDA E RADAMÉS O terra, addio; addio, valle di pianti... Sogno di gaudio che in dolor svanì. A noi si schiude il ciel e l‘alme erranti Volano al raggio dell‘interno dì.
SACERDOTI, SACERDOTESSE Immenso Fthà, noi t‘invochiam!
AIDA E RADAMÉS Ah! si schiude il ciel. O terra, addio; addio, valli di pianti...
AMNERIS
(in abito di lutto appare nel tempio e va a prostrarsi sulla pietra che chiude il sotterraneo) Pace t‘imploro...
AIDA E RADAMÉS Sogno di gaudio che in dolor svanì.
AMNERIS ... salma adorata;
AIDA E RADAMÉS A noi si schiude il ciel...
AMNERIS Isi placata...
AIDA E RADAMÉS ... si schiude il ciel e l‘alme erranti...
AMNERIS Isi placata ti schiuda il ciel!
AIDA E RADAMÉS Volano al raggio dell‘eterno dì.
SACERDOTI, SACERDOTESSE Noi t‘invochiam...
AIDA E RADAMÉS ... il ciel...
SACERDOTI, SACERDOTESSE ... immenso Fthà!
AIDA E RADAMÉS ... si schiude il ciel!
(Aida cade e muore nelle braccia di Radamès.)
AMNERIS Pace t‘imploro, ... pace, pace... ... pace!
SACERDOTI, SACERDOTESSE Immenso Fthà!
F I N E |